Una miniatura è una piccola figurina in scala ridotta di una entità storica, fantastica o mitologica comunemente usata nei giochi di ruolo, nei wargame tridimensionali e nei diorami per migliorare l’aspetto visuale di un gioco e per visualizzare la posizione dei personaggi, chi stanno affrontando, il loro orientamento e la linea di vista. Le miniature possono essere realizzate in metallo, plastica o carta. Generalmente le miniature sono dipinte e possono essere scolpite superbamente e costituire un pezzo da collezionismo di per sé.
L’hobby di dipingere, collezionare e giocare con le miniature, talvolta detto figurinismo deriva dall’hobby dei soldatini. Tradizionalmente questi sono venduti già dipinti, mentre le miniature sono “nude” e devono essere dipinte. Tale distinzione sta però diventando sempre più sottile con la recente introduzione delle miniature in plastica già dipinte (come quelle usate nei giochi prodotti dalla Wizkids).
Storia delle miniature
Le miniature in passato erano fuse in metallo bianco, una lega composta da piombo e stagno con una piccola percentuale di antimonio per permettere una più fedele rappresentazione dei piccoli particolari. Per la quantità di piombo usato in passato si riconosceva comunemente questi figurini il nome di “soldatini di piombo”. A causa di una preoccupazione per un rischio di avvelenamento da piombo, molti produttori iniziarono a fondere le miniature completamente prive di esso e usando una lega, il peltro, composta da stagno, rame e antimonio. In tempi recenti si è passato completamente all’utilizzo della plastica o resine, rendendo i prodotti più leggeri e di più largo consumo. La grandezza più comune per i giochi è quella dai 20 ai 35 mm con una scala più comune di 1/52
Il fenomeno Warhammer
Dopo l’avvento di Dungeons and Dragons, uno dei più celebri giochi di ruolo creato negli anni ’70 proprio dall’esigenza di poter giocare con delle miniature di genere fantasy e costruirgli un regolamento che però esulasse da esse a livello di gioco ma usandole solo come supporto per capire il posizionamento in un gioco che prevede più la narrazione come principale fonte di gioco, sarà la Games Workshop a sfruttare per prima in toto il potenziale delle miniature creando un sistema di gioco completo per radunare miniature, prodotte dalla casa Citadel, che poi annetterà a sé, creando di fatto un colosso in questo particolare settore.
Il gioco presenta un sistema di fatto semplificato rispetto ai giochi di miniature più “seri” basati su fatti storici reali, come ad esempio il periodo napoleonico o quello della seconda guerra mondiale, e insieme al comparto regolistico, creare un intero mondo fantasy ben delineato, con una storia di fondo molto solida a porne le solide fondamenta per il successo. Prima di Warhammer ci furono dei giochi da tavola che usavano delle miniature molto generiche ma ben fatte a rappresentare il nostro personaggio sul tabellone, come ad esempio Heroquest, dove si inizia ad intravedere una fusione tra miniature, presenti in gran numero e possibilità di personalizzazione del personaggio, o Starquest, la sua controparte fantascientifica.
Ma è appunto con il brand Warhammer e la sua controparte sci-fi Warhammer 40.000, che si inizia a veleggiare su altri lidi e di poter portate interi eserciti su tavoli da gioco. Eserciti di razze strane, come gli elfi alti o gli uomini lucertola, oppure gli Space Marines, eroi dell’universo che purificano i mondi dagli Xenos, alieni a volte ispirati da film come Aliens come i Tiranidi, oppure attingendo al mondo dei robot giapponesi, peculiarità dei Tau.
Molte altre case di gioco si avventurarono dopo il successo di Warhammer in questo campo ludico molto particolare, a volte con discreto successo altre invece, dopo un felicissimo addio sono state costrette a cedere il passo. Cosa ha portato Warhammer ad essere sulla cresta dell’onda per così tanti anni e con una nutrita schiera di fan in tutto il mondo, che annovera anche personaggi famosi come il compianto Robin Williams o Henry Cavill, l’attore che interpreta Geralt nella serie di The Witcher? La possibilità di personalizzare le proprie miniature e di creare un sistema di pittura con colori dedicati e un modo semplice di dipingerle alla portata di tutti.
Creare e pitturare le miniature
Una scatola di miniature di warhammer (prendo loro come esempio essendo lo standard che molte altre case prendono come esempio) contiene degli sprue (delle gabbie di plastica) che contengono tutti i pezzi che compongono la miniatura. Spesso avremo più opzioni di teste o braccia e armi per personalizzare ogni nostra singola mini, andando a creare una sorta di creatura unica.
Dovremo staccare i pezzi accuratamente con delle tronchesine e potremo limare le linee di fusione a volte presenti (molti pezzi sono formati unendo due parti diverse fondendole, che vanno però a creare una sorta di piccola striscia in rilievo, rimuovendola renderemo la nostra miniatura più “naturale” e meno giocattolosa) e dovremo poi unire i due pezzi, spesso con della colla per plastica, che andrà a fondere e rendere stabile le parti incollate, che molto spesso sono davvero piccole, ma che aggiungono dettagli di pregio all’intera figurina. Una volta montate arriva la parte più gratificante per ogni modellista: la pittura.
L’arte della pittura delle miniature si è evoluta con il tempo e ci sono degli artisti che hanno portato quest’arte ai massimi livelli, riuscendo a creare delle vere opere d’arte, inutile dire che esistono ormai numerosi contest per incoronare i migliori. Tornando però alle basi, come dicevamo, una volta montata la nostra creazione andremo a dare una base sulla plastica nuda, questo per permettere ai colori successivi di attaccare meglio, visto che la plastica a volte potrebbe far scivolare la pittura creando delle parti non uniformi.
Si dà un colore che possa essere neutro o funzionale. Bianco e nero per anni sono stati lo standard, ma con il tempo, il grigio è diventato lo standard per non alterare troppo le colorazioni successive. Esistono molti tipi di colori in commercio per dipingerle, come gli smalti, ma di sicuro i più pratici, perché a base ad acqua e a veloce asciugatura, permettono un controllo più rapido sull’esecuzione.
Andremo quindi a passare una base del colore scelto, seguendo poi a lumeggiature e a lavaggi. I primi servono ad accentuare le parti più in luce della miniatura, quindi quelle più prominenti, mentre i secondi serviranno, essendo più liquidi, ad entrare negli interstizi della miniatura, per creare delle ombre naturali e ad accentuare i particolari. Il grado di complessità di quante lumeggiature ed ombreggiature dare è derivante dall’abilità del pittore, ma anche con pochi colori si potrà godere a pieno del lavoro. Infine di solito si andrà a dare una texture alla basetta che tiene in piede il figurino, creando dei terreni con erbetta finta o sassolini, il tutto per dare ancora più intensità e veridicità al prodotto.
Dove trovare i prodotti
Ormai numerosi negozi di giochi di ruolo e miniature sono dislocati un po’ ovunque sul nostro territorio, così come i negozi Warhammer, che vendono tutto l’occorrente per creare le nostre miniature, dalle tronchesi, ai pennelli di varie misure alla linea di colori acrilici che rispondono a qualsiasi esigenza, avendo creato delle vere misture per poter ricreare qualsiasi effetto con semplicità: dall’effetto ossido del rame alla neve finta da applicare alle basette per dargli un tocco invernale.
In più sempre in questi negozi molto spesso ci saranno persone che vi insegneranno gratuitamente come dipingere e poi giocare con le vostre miniature. I negozi Warhammer offrono dei percorsi di insegnamento passo passo che vi porteranno a dipingere la vostra prima miniatura fino a creare un esercito completo inframezzato da lezioni di pittura e di gioco, e, credetemi, portare sul campo da gioco un esercito dipinto interamente da voi è una sensazione davvero appagante e soddisfacente! Provare per credere.